Valutazione psicodiagnostica

Prima di iniziare un trattamento psicoterapeutico è buona prassi sottoporsi ad un iter valutativo per comprendere la natura, l’entità e la causa del malessere psicologico.
La valutazione psicodiagnostica (test psicologici), dopo la storia del paziente, rappresenta il primo momento approfondimento sulla modalità di funzionamento dinamico della persona, per indirizzarla a un percorso terapeutico e fornendone le motivazioni.
VALUTAZIONE PSICODIAGNOSTICA IN ETÀ EVOLUTIVA
La valutazione psicodiagnostica in età evolutiva, si avvale di tecniche e strumenti differenti (es. reattivi di disegno, osservazione di gioco, test proiettivi) rispetto al contesto, all’età e al tipo di problematica presentata e mira a una descrizione esauriente del funzionamento psicodinamico del bambino e dell’adolescente contestualmente ai diversi ambiti della vita quotidiana.
L’obiettivo è sempre lo stesso:
Inquadrare le difficoltà all’interno di una categoria diagnostica e pianificare un percorso terapeutico individuando possibili strategie risolutive al malessere psicologico presente.
Lavorando spesso in equipe con un neuropsichiatra infantile, la valutazione psicodiagnostica in età evolutiva è utile anche ai fini di una diagnosi differenziale. Ad esempio, in alcuni casi, bambini che presentano difficoltà scolastiche di attenzione e concentrazione possono erroneamente essere etichettati come DSA o ADHD, quando invece il disagio è più propriamente legato a difficoltà di tipo emotivo-motivazionale. In questo specifico caso, si raccomanda sempre una valutazione psicodiagnostica in abbinamento ad una valutazione neuropsicologica, al fine di ottenere un quadro completo e integrato ed escludere patologie di altra natura.